Sembra davvero incredibile, ma il Palermo ha compiuto un’impresa storica, che non accadeva dal campionato 1960-61, e cioè quella di tornare da Torino contro la Juventus con i tre punti in tasca.E’ stata una partita molto interessante, non con troppe palle gol, ma le due squadre hanno giocato bene, senza concedere troppi spazi agli avversari. Sicuramente per la Juve ha pesato l’espulsione di Sissoko, netta, che ha lasciato appunto i bianconeri in dieci uomini per più di un tempo.Ma, come tutti sanno, il calcio è anche questo, perciò se il comportamento di un giocatore è scorretto, va punito secondo regolamento.
Sta di fatto che il Palermo ha fatto una grande partita, senza timore, contro una Juve sinceramente con poche idee, un Giovinco spento rispetto alle partite contro Catania e Bate Borisov, con Amauri poco brillante, anche perché il fuoriclasse ex rosanero sentiva molto la partita. Palermo comunque sin dall’inizio ha giocato abbastanza a viso aperto, e al 23’ è arrivato il vantaggio rosa firmato dal solito Fabrizio Miccoli, l’azione è partita da un bel calcio di punizione di Fabio Liverani, che ha lanciato verso Cavani all’interno dell’area di rigore, che a sua volta ha messo in mezzo il pallone, quest’ultimo è stato repinto debolmente da una parata di Buffon, ma è stato ribadito in rete dal Romario del Salento. Ma purtroppo Miccoli, subito dopo il gol, ha nuovamente risentito il dolore al polpaccio destro che lo perseguita da troppo tempo, lo stesso fastidio che lo ha costretto a saltare la gara contro il Genoa, che comunque è finita con un trionfo del Palermo.
Ma dopo circa quindici minuti la partita cambia nuovamente, infatti Amauri crolla al limite dell’area, sembrerebbe una svenimento improvviso, invece l’arbitro concede la punizione ai bianconeri. Alla battuta va Alessandro Del Piero, che trova il gol con un destro a giro, ma qui la responsabilità è assolutamente di Marco Amelia: l’estremo difensore rosanero sbaglia facendo un passo verso la propria destra, e dunque viene sorpreso in controtempo dal tiro non troppo angolato del numero dieci juventino.
Dunque squadre negli spogliatoi sull’1-1.
Il secondo tempo vede un Palermo determinato a cercare il secondo gol, mentre una Juve completamente senza idee, che prova a lanciare palloni lunghi verso Amauri o Del Piero, ma mai pericolosa.
Il Palermo avrebbe l’occasione per passare in vantaggio con Cavani, lanciato benissimo da Simplicio, ma il gardalinee segnala un fuorigioco inesistente.
Comunque il secondo tempo scorre senza particolari occasioni da gol, ma solo con l’ingresso di Tedesco per Bresciano, e Mchedlidze per Nocerino.
Al trentaquattresimo minuto la Juve reclama un calcio di rigore per un presunto fallo su Del Piero, ma non sembra esserci il fallo di migliaccio sullo juventino.
Due minuti dopo però, il Palermo trova il gol vittoria: Simplicio serve un meraviglioso passaggio filtrante, stavolta arriva sul pallone Mchedlidze, in posizione regolare, che trafigge Buffon con un gran tiro di sinistro.
Dunque per questo ragazzo arriva il primo gol in serie A alla sua seconda presenza, dopo i minuti giocati al San Paolo contro il Napoli.
In conclusione il Palermo ha trovato una vittoria storica, contro una Juve motivata ma senza idee, e questo risultato è importantissimo non solo perché arriva contro una grande squadra e fuori casa, ma perché porta la seconda vittoria consecutiva e la quarta in campionato in sei partite.Non resta dunque che fare i complimenti al Palermo, a Ballardini, e anche a Marco Amelia ed Antonio Nocerino per la convocazione di Marcello Lippi in azzurro.